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SALUTE, ESPERTI: IDROCOLONTERAPIA ENTRI NEI LEA

 

L’idrocolonterapia entri nei Livelli Essenziali di Assistenza. Questo tipo di trattamento presenta benefici per l’organismo ed è utile per la prevenzione di patologie cronico-degenerative”.
E’ l’appello lanciato durante la prima edizione del Forum “Rigenerazione benessere”, svoltosi oggi a Napoli al Bertolini’s Hall.

 

Il punto di partenza delle malattie cronico-degenerative è uno stato infiammatorio dovuto soprattutto a errata alimentazione, che si rifletterà indirettamente e negativamente sul funzionamento degli organi. Su questa interpretazione si è articolata negli anni l’impostazione del prof. Renato De Magistris, già associato di Clinica Chirurgica all’Università ‘Vanvitelli – ha detto Maria Giovanna Tammaro, microbiologa e nutrizionista, responsabile scientifico del forum – . Tra i segnali d’allarme di uno stomaco mal funzionante ci sono l’emicrania, l’irregolarità dell’alvo, la comparsa di dolori, l’alterazione della moltiplicazione delle cellule con formazione di polipi e, negli stadi più avanzati, di neoplasie. Le patologie cronico-degenerative possono essere previste attraverso lo studio clinico della funzionalità dello stomaco e prevenute dosando vitamine e i minerali. I benefici sono notevoli anche a livello estetico”, ha concluso.

 

Se riusciamo a mantenere a livelli ottimali il microbiota dell’intestino, le ricadute positive sulla nostra salute, fisica e mentale, sono notevoli – ha commentato Biagio Schettino, medico di medicina generale – Disturbi come gli sbalzi di umore, la depressione, l’ansia, gli attacchi di panico possono essere tenuti a bada e guarire del tutto se curiamo la nostra flora intestinale stando attenti all’alimentazione”.

 

Già dalla prima seduta dell’idrocolonterapia il paziente riferisce un’immediata sensazione di benessere. La tecnica non crea assuefazione ed è ben tollerata”, ha spiegato Giovanna Borio, medico chirurgo, specialista in endoscopia digestiva ed endocrino chirurgia.

 

L’idrocolonterapia può essere utilizzata anche in previsione di una colonscopia, senza l’ausilio della preparazione tradizionale, che è non ben tollerata da gran parte dei pazienti. In ogni caso, questo trattamento va comunque eseguito da personale specializzato”, ha concluso Salvatore La Manna, dirigente medico della Federico II.

 

Ha concluso i lavori un forum interattivo che ha coinvolto ricercatori italiani e stranieri e i pallanuotisti dell’Acquachiara, Ileana Acampora e Marco Ferroni.

 

L’evento, coordinato da Donatella Liguori e moderato da Chiara Del Gaudio di Rai1 – Unomattina, sarà replicato non solo a Napoli ma anche in altre località italiane.

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