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Commemorazione di Giuseppe Vanacore operaio e sindacalista.

(di Enzo Luise)Ricordare una persona cara con cui hai condiviso molti anni della tua vita di lotte sindacali e politiche all’interno della CGIL può essere semplice e nello stesso tempo difficile.
Giuseppe Vanacore è scomparso in silenzio, nel suo buon ritiro di Licata. In quella località dove l’uomo (operaio e sindacalista) ha sgobbato tanto ed unitamente alla compagna Rosaria si costruirono la propria casa.
La sua vita è stata costellata di grande lotte sindacali. In primis all’interno della fabbrica “Olivetti” di Pozzuoli. Erano gli dell’autunno caldo e l’area flegrea con le sue realtà operaie fu presa in pieno dalle grandi lotte per il cambiamento delle condizioni operaie sia all’interno delle fabbriche sia all’esterno dei territori.
Giuseppe divenne delegato della FIOM-CGIL e portatore delle rivendicazioni dei lavoratori. Successivamente, fu eletto segretario della Camera del Lavoro di Pozzuoli ed in seguito Segretario del nascente Comprensorio CGIL Flegreo. Un’altra figura importante di quel periodo di fervore sindacale fu Cicciotto D’Isanto. Questi due operai sindacasti erano un binomio assoluto per la CGIL Flegrea e dell’intero territorio. Furono i momenti più difficili ma più esaltanti dell’attività sindacale sempre nel rispetto dei ruoli dai partiti attraverso la propria “autonomia”.
Vanacore coprì ruoli importanti nella CGIL ed in particolare alla FILLEA-CGIL con l’elezione a segretario generale regionale.
Il nipote nipote Nicola Costigliola, ex – sindacato CGIL, funzionario della Regione Campania e Direttore del Centro formazione GESFOR, nella serata del 1^ marzo 2019 presso la Biblioteca Comunale di Pozzuoli nel commemorare la figura di Giuseppe Vanacore (operaio e sindacalista) ha evidenziato il lato umano e schivo, ma sempre con un grande sorriso di questo sindacalista impegnato costantemente nelle lotte per l’elevazione del mondo del lavoro. Nicola ha voluto ricordare il sindacalista con la lettera della poesia di Bertold Brecht: ci impegniamo.
Ci impegniamo noi e non gli altri unicamente noi e non gli altri.
Ne’ chi sta in alto ne’ chi sta in basso, né chi crede ne’ chi non crede.
Ci impegniamo per trovare un senso alla vita, a questa vita, alla nostra vita.
Ci impegniamo non per riordinare il mondo non per rifarlo, ma per amarlo.
Ci impegniamo perché noi crediamo all’Amore, la sola certezza che non teme confronti, la sola che basta per impegnarci perdutamente.
Si è tenuto un confronto con compagni ed amici che hanno avuto l’onore di conoscerlo e lavorato con lui, tracciando un ulteriore spaccato della sua vita
L’immagine di Giuseppe con la raffigurazione dell’albero di quercia si addice fortemente alla sua esistenza. Anche se a volte può succedere che qualche tarlo attacca l’albero. Infatti, la sua vita fu attraversata da alcuni momenti drammatici che lo colpirono profondamente. La tragedia del figlio Ivan. Successivamente la morte della compagna Rosaria, insieme avevano costruito nuova famiglia a Licola.
In seguito per dissidi e motivi sindacali con l’INNOMINATO, all,epoca segretario generale della CGIL Campania rassegna le dimissioni dalla CGIL. Furono momenti bui e d’intenso sconforto per un uomo, un militante sindacale che aveva vissuto più di cinquanta anni all’interno della CGIL.
Lo voglio ricordare nell’ultimo incontro avvenuto al mercato del pesce di Pozzuoli, assiduo frequentatore e conoscitore dei pescatori e delle loro precarie esigenze.
Sempre con il suo immancabile sorriso si discuteva di politica e del suo cambiamento, quando si toccava il tasto del sindacato si rabbuiava totalmente in quanto non riusciva più a rappresentare le istanze del mondo del lavoro.

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