L’Istituto Comprensivo Aldo Moro, l’Associazione Teatro Ricerca Educazione (Trerrote) e l’Associazione Abrida hanno promosso una settimana internazionale dedicata alla conoscenza, alla cultura e alla creatività attraverso atelier, azioni teatrali, seminari e condivisione di buone prassi per “dar luogo” a spazi di espressione ed incontro, in cui poter rigenerare i legami umani e i propri territori.
TEATRO, NATURA, SCRITTURA, CUCINA, DANZA, FILOSOFIA, PITTURA
Le attività svolte sia nell’orario scolastico sia in quello extra scolastico presso l’I.C. Aldo Moro coinvolgendo in maniera attiva, sia come fruitori che animatori degli atelier, studenti, docenti, genitori, giovani e adulti del territorio ed artisti.
La settimana internazionale si è svolta nell’ambito del progetto Dar Lugar – Abitare la bellezza realizzato grazie al Programma “Per Chi Crea” Sezione Formazione e Promozione Culturale nelle scuole finanziato dal Ministero della Cultura e gestito dalla S.I.A.E.
Presso l’I.C. Aldo Moro, in via Mario Palermo a Ponticelli , si è tenuta una tavola rotonda per raccontare e riflettere sulle buone prassi di dialogo tra scuola e territorio che incrociano arte, educazione e attivismo sociale contribuendo alla rigenerazione dei legami umani e alla riqualificazione dei luoghi dei territori urbani.
La tavola rotonda è stata incentrata sul confronto tra l’esperienza italiana dei territori di Napoli Est e le esperienze di diverse realtà che lavorano nella regione dell’Andalusia Spagnola.
Sono intervenuti per le istituzioni Barbara Di Cerbo, (D.S. I.C. Aldo Moro), Sandro Fucito (Presidente Municipalità 6 m Comune di Napoli); per il terzo settore Nicola Laieta (Associazione Trerrote Teatro Ricerca Educazione), Cesare Moreno (Associazione Maestri di Strada), Anna Ascione (Orto urbano Ponticelli), Marina Dammacco (Bellini Teatro Factory), Arianna Ricciardi (Master Arti Performative. Teatro, Pedagogia e Didattica Università degli Studi Suor Orsola Benincasa) di cui successivamente leggiamo sue interessanti osservazioni sui percorsi teatrali, Andrea Morniroli (Cooperativa Dedalus), Dario Gaipa (Artista);
per l’esperienza spagnola Carmine Amato (Coordinatore del Progetto “Al Km 0 – Jardín Botánico” Associazione INTEGRA2 ù), Sandra Amato (studentessa Universidad de Jaén), Eva Boldó (Assistente Sociale Junta Andalucìa, Vice Presidentessa Associazione ABRIDA), Loreto Rosón (Regista Teatrale – La Casa del Río).
TESTIMONIANZA DI ARIANNA RICCIARDI in TEATRO PEDAGIA E DIDATTICA dell’Università SUOR ORSOLA BENINCASA diretto da Nadia Carlomagno
Prima di iniziare, desidero condividere con voi una breve riflessione sulla mia esperienza personale. Quando ho deciso di intraprendere il cammino dell’insegnamento attraverso il teatro, ho compreso immediatamente la complessità e la grande responsabilità che questo mestiere comporta.
È stata proprio questa consapevolezza a spingermi verso il Master in Teatro, Pedagogia e Didattica dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Un percorso formativo, ora alla sua sesta edizione per il primo livello e alla seconda edizione per il secondo livello (Master in arti performative), che rappresenta un’opportunità unica nel panorama formativo italiano. La sua concezione innovativa e la sua capacità di integrare le competenze teatrali nell’insegnamento sono elementi che mi hanno attratta profondamente.
Credo fermamente che l’integrazione delle competenze teatrali possa arricchire l’esperienza educativa, rendendola più inclusiva, stimolante e significativa per gli studenti. Si è infatti rivelata un’esperienza che ha significato molto per la mia crescita professionale. Offrendomi l’opportunità di colmare le lacune nella mia formazione come attrice e pedagoga, preparandomi ad affrontare sfide e possibilità nel campo dell’insegnamento.
Attualmente, infatti sono stata chiamata a condurre un laboratorio come docente presso l’Università Suor Orsola Benincasa, un’opportunità che ho ottenuto grazie all’attenzione dei professori e, in particolare, alla referente e coordinatrice del master, Nadia Carlomagno. Questa esperienza mi consente di mettere in pratica le competenze acquisite durante il percorso formativo del Master e di contribuire attivamente alla formazione degli studenti attraverso l’arte teatrale.
Il nostro mondo affronta sfide sempre più complesse e interconnesse, e l’istruzione ha un ruolo fondamentale nel preparare le generazioni future ad affrontarle.
Il Master in Teatro, Pedagogia e Didattica rappresenta un’illuminante risposta a questa sfida. Attraverso questo percorso formativo, destinato a docenti universitari, comunicatori, educatori operanti nel sociale e artisti delle arti performative, siamo chiamati a esplorare le molteplici declinazioni pedagogico-didattiche dell’arte teatrale.
“Teatro e didattica” infatti, come afferma la Prof. Carlomagno“si strutturano entrambi sul processo di relazione co-costruttivo, co-evolutivo e co-emergente tra le diverse polarità della relazione (attore-spettatore, regista-attore, docente- discente), dove il docente diviene un attore, un regista e un dramaturg nel suo approccio alla didattica. Attore nel saper leggere l’aula e nel saper utilizzare con consapevolezza le potenzialità del suo corpo nella comunicazione, nella relazione e nella cognizione, nella prospettiva dello sviluppo di apprendimenti significativi e profondi. Regista nel saper interpretare l’aula come spazio scenico, in cui promuovere l’apprendimento degli alunni e delle alunne con azioni didattiche fondate su pratiche attive, performative e partecipative. EinfineDramaturg nel saper co-costruire, in ottica collaborativa e processuale, forme di scrittura di scena educativa e creativa. La conoscenza infatti non si trasmette, si incarna e si sperimenta insieme agli altri”
Questa visione rivoluzionaria ci invita a concepire l’aula come un palcoscenico, dove ogni lezione è una performance e ogni studente è un attore nella sua personale ricerca di apprendimento. Questa prospettiva rompe con il tradizionale modello di insegnamento, che spesso concepisce l’aula come un ambiente distante, dove il sapere viene trasmesso unilateralmente dall’insegnante agli studenti.
Purtroppo, nonostante gli evidenti benefici e l’efficacia dimostrata delle iniziative legate al teatro nell’insegnamento, ci sono ancora molte difficoltà nel promuovere questo approccio. Tuttavia, esistono numerosi esempi che dimostrano quanto questo mezzo sia efficace nel coinvolgere gli studenti e renderli attivi protagonisti del processo di apprendimento.
Questa visione richiede agli di essere attori coinvolti e impegnati, pronti a “sporcarsi le mani” insieme ai propri allievi, creando un ambiente di apprendimento interattivo, dinamico e partecipativo.
Dunque perché è così importante integrare le competenze teatrali nell’insegnamento universitario? “Perché il teatro non è solo un’arte, ma è anche un modo di interpretare e comprendere la vita stessa. Nel teatro impariamo ad ascoltare, a metterci nei panni dell’altro, a comprendere emozioni e sentimenti, a rispettare ruoli e spazi. Queste sono competenze fondamentali che vanno al di là delle materie accademiche e preparano gli studenti a essere cittadini consapevoli e responsabili nella società. Quindi, cosa significa essere un insegnante attore-regista-drammaturgo? Significa essere in grado di progettare e interpretare spazi creativi di condivisione, di gestire la regia della situazione didattica attraverso una comunicazione competente e consapevole, e di coinvolgere gli studenti in un processo di apprendimento interattivo e significativo” (Carlomagno)