“Del Comune di Napoli spesso si legge che sia poco attento al Welfare,
mai però si legge che in un’ottica di programmazione ha dovuto
scontare i ritardi del Ministero nel riparto dei fondi, il ritardo di
programmazione e di riparto della Regione avendo comunque l’obbligo di
erogare servizi ai cittadini, dovere a cui il Comune non si è mai
sottratto nei limiti delle proprie possibilità”. Così Maria Caniglia,
presidente della Commissione Welfare, nel corso dell’intervento in
Consiglio Comunale.
“Nel 2016 a Napoli per le politiche sociali sono stati investiti circa
75 milioni di euro. Il bilancio comunale nel 2016 ha previsto circa 53
milioni di euro mentre il fondo Nazionale politiche sociali e quello
regionale hanno stanziato una cifra di circa 5 milioni e 700 mila
euro. Da questo dato si evince come il l’amministrazione comunale
finanzia più del 70% il fondo unico delle politiche sociali
investendo circa 50 euro pro capite. La regione Campania prevede un
investimento di circa 7 euro a cittadino per Napoli con una media di
invece circa 10-12 euro per il resto della provincia e pertanto
risulta esplicita la disparità di trattamento che la regione Campania
pone in essere tra un comune ed un altro. Una disparità di trattamento
che sebbene sembra colpire questa amministrazione lede gli unici
destinatari, i cittadini più deboli” – ha proseguito fornendo i dati
all’aula.
“Nessuno darà mai una medaglia al Comune di Napoli per i servizi
erogati e per le modalità di erogazione, ma c’è il merito di aver
dato centralità alle politiche sociali investendo nonostante una
situazione di predissesto decennale. Un investimento che deve essere
migliorato e la prima buona occasione potrebbe essere nel bilancio del
2017” – ha poi concluso.