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IL RITORNO DEL CEDRO IN PIAZZETTA GIUSSO, NAPOLI DEDICA L’ALBERO A MAROTTA

 

COLDIRETTI E CAMPAGNA AMICA: GESTO D’AMORE E DI RECIPROCITA’ PER LA CITTA’

 

A Napoli in piazzetta Giusso almeno dal 1556 c’è sempre stato un cedro. Gli alberi si sono avvicendati, ma ognuno ha fatto ombra e riparato dalla pioggia i cittadini del quartiere, i passanti, i turisti e i tanti intellettuali che hanno frequentato l’Università l’Orientale o la vicina Federico II. Dopo l’atto vandalico che ha distrutto l’ultimo cedro, questa mattina Coldiretti e Campagna Amica hanno ripiantato un nuovo cedro del Libano. Il dono nasce dalla reciprocità tra Coldiretti e Comune di Napoli, che ha dimostrato grande sensibilità e attenzione verso gli agricoltori e le eccellenze del territorio favorendo la diffusione dei mercati di Campagna Amica. L’iniziativa nasce dall’appello dei comitati civici e dell’associazione Arteteka, insieme alla fondazione UniVerde. Alla piantumazione dell’albero hanno partecipato il vicesindaco Raffaele Del Giudice, il presidente della II Municipalità Francesco Chirico, il coordinatore scientifico nazionale della fondazione Campagna Amica Alfonso Pecoraro Scanio e il vicepresidente nazionale di Coldiretti Gennarino Masiello.

 

Nella cerimonia di messa a dimora, il consigliere Pino De Stasio e una rappresentante dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici – fondato da Benedetto Croce – hanno proposto di dedicare l’albero alla memoria di Gerardo Marotta, il filosofo e fondatore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici scomparso di recente. Proposta accolta con un applauso caloroso dalla folla di cittadini presenti.

 

“Una bella giornata insieme a tanti cittadini – ha detto nel suo intervento il vicesindaco Del Giudiceper dare una risposta a chi aveva vandalizzato la piazza e a chi continua a sfregiare Napoli. Noi siamo qui, e non arretriamo di un centimetro”.

 

“Questo albero – ha sottolineato Pecoraro Scanio rappresenta una risposta ai vandali e alla malavita. È un segno della qualità produttiva della nostra agricoltura, non solo cibo straordinario ma anche florovivaismo. Proprio per questo ritengo importante l’idea di dedicare l’albero a Gerardo Marotta. Ringrazio il figlio Massimiliano per la presenza”.

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