

In questo giorno di grande partecipazione religiosa del popolo napoletano per i festeggiamenti relativi al miracolo di S.Gennaro, l’associazione Terronian, che da tanti anni sponsorizza e mette in luce con grandi kermesse artistiche le “Eccellenze del Sud” nell’ambito di quello artistico, quello dell’imprenditoria, quello della cultura , la cantautrice Shara insieme al suo compagno di vita e di avventure artistiche il maestro pizzaiolo, (e non solo), Salvatore di Matteo, ha voluto festeggiare questo giorno particolare il 19 settembre S.Gennaro, con una nuova serata artistica di gran livello nel suo esclusivo locale.Nella bellissima location, unica nel suo genere di via Verdi, a pochi passi dal teatro S. Carlo di Napoli, la storica pizzeria” Pizza Madre” frequentatissima da tanti turisti e napoletani, sia per la sua particolare bellezza delle bellissime sale a tema ( progetto della stessa cantautrice Shara), sia per le strepitose pizze e tante leccornie della tradizione culinaria napoletana offerta dal maestro pizzaiolo Salvatore Di Matteo, si è tenuta una spettacolare serata di arte cultura e grande musica.

La incantevole voce della seducente cantautrice Shara ha impreziosito la serata con i brani del suo repertorio accompagnata dalla sua band. Un successo annunciato nella bella Sala 55, teatrino della pizzeria di via Verdi.

Il canto delle Parenti di San Gennaro ha fatto da apertura a ciò che è stato un fantastico viaggio nella dimensione del Sancto Martyri Ianuario, una realtà profondamente intrecciata con l’essenza del popolo partenopeo.
Molti gli ospiti presenti e premiati per la loro personale testimonianza di “appartenenza” al Santo.
Uno speciale spazio allo scrittore Maurizio Ponticello, autore del libro “Un giorno a Napoli con San Gennaro”, sottotitolato “Misteri, segreti, storie insolite e tesori” ed Edito da Newton Compton, che è entrato nel vivo della bella serata con letture di brani tratti dal suo libro, incantando il pubblico con aneddoti del Santo. «Un’incursione a trecentosessanta gradi tra i “vincoli carnali” che congiungono il campione di Napoli al suo popolo, e tra gli arcani che fanno di Januarius l’ultima divinità pagana della Città.»

Questa è stata la definizione che l’autore ha voluto dare alla sua opera condividendo nel migliore dei modi i vari passaggi con i presenti grazie al prezioso supporto dell’attore Fulvio Pastore che ne ha recitato brillantemente vari passaggi.

Allo stesso modo e con grande intensità , è stato l’intervento della consulente marketing culturale Diana Negri che ha svelato alcuni degli aspetti meno conosciuti della figura del Patrono di Neapolis che lei confidenzialmente chiama “Gennaro”.

Nonostante la serata dal tocco mistico, anche in quest’ultimo evento “Terronian” non è mancata la comicità grazie ai tre irresistibili attori comici Marco Lanzuise, Salvatore Turco e Rosario Verde. Da segnalare un incursione improvvisa del grande attore e maestro Tommaso Bianco acclamatissimo da tutti.


Tra gli ospiti anche l’attore, regista e scrittore Salvatore Zanni e l’imprenditore creativo Stefano Macrì titolare del noto marchio di artigianato made in Naples “Macrì”.


L’evento come consuetudine è stato brillantemente presentato dalla impagabile giornalista e presentatrice Lorenza Licenziati presente con il suo format di successo” In Città”.


Naturalmente per deliziare il palato degli ospiti , Salvatore Di Matteo ha servito un menù dedicato aperto da un aperitivo ispirato alla tradizione fatto di taralli tipici napoletani e birra agli agrumi, a seguire poi un piatto “finger food” composto da assaggi di parmigiana di melanzane, bufala e pomodorini, zucchino ripieno con vongola, baccalà in pasta kataifi, gambero al panko, polipo alla luciana, mini grissino con crudo di montagna e fonduta di formaggio; dopo aperitivo ed antipasto si è passati alla “Faccia Gialla”, la pizza dedicata al Santo, ideata da Salvatore nel 2015, realizzata con pomodori gialli a “pacchetelle”, bufala e grattugiata di limone di Sorrento, in chiusura è stato servito un dolce tipicamente ispirato alla festività.
A cura di Pino Attanasio



