

Una vita una storia oggi incontra una giovane cantautrice Giusy Sarno, in arte ” Iuna”.
Iuna si racconta che a volte i desideri di una bambina si avverano a te è successo davvero!
<< Si da piccolissima ho manifestato subito una passione per il mondo artistico, seguivo corsi di danza, non cantavo ma adoravo la musica.
Infatti cercando tra vecchi ricordi in pellicole digitali che i miei genitori collezionavano gelosamente, ritrovo tra le mie risposte alle loro domande relative a cosa volessi fare da grande, esprimere una sola e secca sentenza, la cantante, anche non avendo mai cantato nemmeno per gioco >>.

Quindi quando hai deciso di esprimere la tua passione?
<<A 15 anni mi sono iscritta alla mia prima scuola di canto, ne ho cambiate parecchie, ho studiato musica jazz, pop, soul…
A 17 anni per la prima volta venni presa ad un provino per uno spettacolo al Teatro Politeama. Fu un’emozione immensa e da lì si è avviato il mio percorso, che oggi è anche il mio lavoro.

Iuna il canto è l’unica strada che percorri?
<<Oltre al percorso artistico, studio all’università Suor Orsola Benincasa, alla facoltà di Scienze dell’educazione. Sogno un futuro da psicopedagogista e che questo possa camminare di pari passo con il percorso artistico, dando vita, magari, anche a dei corsi di musicoterapia.
Credo che ci sia bisogno di investire sul benessere psicologico degli altri e cerco di creare spazi di sostegno e di comunicazione, anche attraverso le canzoni. Infatti in quanto cantautrice, ho scritto un brano dedicato ai disturbi alimentari, vissuti in prima persona, il quale ha vinto il Premio della critica al Festival di Napoli>>

. << Nel mio percorso ho avuto e ho tuttora la fortuna di collaborare con grandi artisti, inoltre attualmente sto presentando il mio brano e tema annesso in varie tv e giornali.
Oltre alla musica, lavoro anche nel mondo della recitazione e scrittura.
Ho pubblicato un racconto all’interno di un’antologia, venduto anche sui siti di Mondadori e Feltrinelli e a breve comincerò a scrivere in un giornale locale>>.
Quindi la musica, la composizione, è parte integrante della tua vita?
<< La mia vita quotidiana e la mia vita professionale sono andate a braccetto, difficile separarle. L’una non regge senza l’altra, l’una non esisterebbe senza l’altra.
I miei momenti “no” sono serviti alla mia arte e la mia arte è servita ai miei momenti “no”.

L’obiettivo è sempre lo stesso: dare un esempio diverso da quello a cui ci hanno abituati, che abbia a che fare più con il sostegno e l’amore che con la competizione e l’individualizzazione patologica>>.