Ritorna in scena al Teatro di San Carlo
Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti (1797 – 1848),
titolo composto per il Teatro di San Carlo nel 1835
durante la direzione artistica del compositore (1822 – 1838).
Teatro di San Carlo
mercoledì 22 marzo 2017, ore 20.30 Turno A
domenica 26 marzo 2017, ore 17.00 Turno F
martedì 28 marzo 2017, ore 20.00 Turno C / D
mercoledì 29 marzo 2017, ore 20.00 Fuori Abbonamento
giovedì 30 marzo 2017, ore 18.00 Turno B
Mercoledì 22 marzo ore 20.30
Amelio, regista cinematografico noto soprattutto per Il ladro di bambini (Premio della Giuria, al Festival di Cannes nel 1992), ad aprile atteso dal pubblico e dalla critica cinematografia per il film La Tenerezza (2017), offre una rilettura tradizionale del capolavoro donizettiano, assolutamente rispettosa del testo e della tradizione «Lucia di Lammermoor – racconta il regista – passa per essere un’opera statica. Io credo di aver esagerato, in senso buono, questa staticità. Perché non si tratta di un’immobilità di sentimenti, di vicende interiori. È solo la stessa staticità che potrebbe avere un film di Bergman paragonato ad uno di Tarantino. È dovuta al fatto che il librettista e il musicista scavano all’interno dei caratteri. Io ho cercato di mantenermi il più possibile fedele alle le indicazioni del libretto, ma soprattutto a quella che è la forza e la continuità della partitura».
Sul podio a dirigere Coro e Orchestra del Massimo napoletano, Stefano Ranzani, direttore d’orchestra che annovera tra i suoi ultimi impegni l’inaugurazione della stagione 2016/2017 del TeatroColón di Buenos Aires con il Macbeth di Verdi, La Bohème alla Bayerische Staatsoper di Monaco e a La Fenice di Venezia, La traviata alla Seattle Opera.
Il cast vocale è di fama internazionale, nei tre ruoli principali, Lucia, Edgardo, Lord Ashton, rispettivamente il soprano partenopeo Maria Grazia Schiavo, il tenore Saimir Pirgu, il baritonoClaudio Sgura. In alternanza a loro, Gilda Fiume (nella recita del 29 marzo), Alessandro Scotto di Luzio (il 28 e il 30 marzo) e Fabian Veloz (il 29 marzo); Riccardo Zanellato e Dario Russointerpreteranno Raimondo Bidenbend. Completano il cast Giuseppe Tommaso (Lord Arturo Bucklaw)Tonia Langella (Alisa), Francesco Pittari e Lorenzo Izzo (Normanno).
Fonte del libretto di Salvatore Cammarano (1801 – 1852), The Bride of Lammermoor, uno dei più celebri romanzi scritto da Sir Walter Scott nel 1819, è ambientata nella Scozia del 1700 circa, mentre l’opera donizettiana sposta l’epoca dell’azione al secolo precedente.
Composta in sole cinque settimane, Lucia di Lammermoor rappresenta senza dubbio l’opera più celebre del prolifico compositore bergamasco, nonché una delle opere più amate di tutto il repertorio del melodramma romantico.
Un successo immediato, fin dalla prima rappresentazione, avvenuta il 26 settembre 1835 al Teatro di San Carlo, testimoniato tra l’altro, dalle pagine indimenticabili dedicate a Lucia da Gustave Flaubert inMadame Bovary.
In questa occasione è previsto l’uso della glassa armonica, suonata da Sascha Reckert e Philipp Marguerr, strumento che Gaetano Donizetti pensò appositamente per la scena della pazzia, che però non poté essere impiegata nella prima assoluta dell’opera.
L’utilizzo di questo strumento, strutturato in chiave moderna nel XVIII secolo, reinventato come lo conosciamo nel 1761 da Benjamin Franklin, è stato considerato per molto tempo connesso a patologie celebrali, o perché in grado di provocarle, per le vibrazioni e la sonorità del vetro e la spettralità del suono prodotto, o in grado di curarle, di questo avviso era ad esempio il medico austriaco, amico di Leopold e Wolfgang Amadeus Mozart, che ne suggeriva l’impiego in fasi post-tearapeutiche.
Tante le edizioni di Lucia di Lammermoor andate in scena al Teatro di San Carlo, più di sessanta edizioni, in cui si sono avvicendati cantanti prestigiosi: fra i soprani spiccano i nomi di Fanny Tacchinardi Persiani, Adelina Patti, Toti Dal Monte e, negli ultimi cinquant’anni, Maria Callas (in uno dei suoi “cavalli di battaglia”), Renata Scotto, Luciana Serra, Mariella Devia. Fra i tenori, invece, si segnalano Gilbert Duprez, Tito Schipa, Beniamino Gigli, Luciano Pavarotti e Alfredo Kraus.
Quest’anno si ricordano i quarant’anni dalla morte di Maria Callas (1923 – 1977), ed è giusto ricordare la sua Lucia al Teatro di San Carlo, correva l’anno 1956, accanto a lei Gianni Raimondi e Rolando Panerai, guidati dalla bacchetta di Francesco Molinari Pradelli.